Il genio della video call

Il lungo periodo di lockdown ha avuto l'indubbio merito di aver avvicinato insegnanti, studenti e famiglie all'universo delle videoconferenze. Esse mossero i primi passi nel tardo XIX secolo ma divennero disponibili al pubblico solo a partire dal 1930 attraverso l'utilizzo di apposite "cabine" installate in uffici postali. Occorrerà attendere il 1970 affinché AT&T lanci il primo vero e proprio servizio di videoconferenza a cui è necessario iscriversi per poterne usufruire sia da casa che dall'ufficio. Da allora la tecnologia ha compiuto indubbi passi da gigante offrendo la possibilità a tutti di poter comunicare telematicamente in modalità sincrona scambiandosi informazioni, dati, video e audio.

Numerosi e variegati sono i servizi di telecomunicazione consumer utilizzati, alcuni semplici altri decisamente più complessi e sofisticati. Tra questi merita menzione Jitsi Meet, una soluzione facile da utilizzare, completa e gratuita.

Si presenta completamente web-based, ossia per poter funzionare necessita unicamente di un browser web o della specifica app per tablet e smartphone Android e iOS; per la gestione delle telefonate utilizza il protocollo WebRTC ed è quindi compatibile con tutti i più moderni browser.

Non richiede alcuna installazione o l'inserimento di un indirizzo e-mail e neanche la registrazione di un account, è sufficiente aprire il sito web a questo indirizzo http://meet.jit.si e creare la stanza (si può scegliere o digitare un nome di fantasia) in cui si vuole avviare il meeting. A questo punto è sufficiente comunicare il link che ci verrà fornito a coloro con cui vogliamo interagire ed il gioco è fatto. La comunicazione è sicura in quanto i messaggi sono criptati, è possibile selezionare la lingua italiana, impostare una password alla riunione in modo che possano partecipare solo coloro che la conoscono, condividere lo schermo, offuscare il video, impostare il muto totale in modo che parli solo il creatore della stanza e tutti gli altri siano zittiti, possiede una chat interna per condividere link e informazioni in forma testuale, è possibile lasciare un commento, modificare la qualità video, registrare la videoconferenza e salvarla su Dropbox, utilizzare la funzionalità live streaming integrata per condividere il video su Youtube.

Al momento supporta fino a 75 partecipanti, anche se gli sviluppatori avvisano di limitarsi a 35 per avere prestazioni decorose senza dover ricorrere ad un videobridge dedicato.

Come indicato dal logo dell'applicazione, si tratta di un servizio geniale che per essere una soluzione gratuita ed open source si presenta decisamente ricca di funzionalità che nulla ha da invidiare a strumenti a pagamento molto più blasonati.

                                                                                                            Clemente Porreca